giovedì 22 giugno 2017

I gloriosi amici Astanzio e Antoniano, martiri


antico santino

il martirio in Porta Romana
La terra ambrosiana oltre ai gloriosi fratelli Gervaso e Protaso, ha anche tra i suoi figli i gloriosi amici Astanzio e Antoniano, se pur vissuti in epoche diverse.

La vicenda di Astanzio e Antoniano, molto assomiglia a quella dei gloriosi Arialdo ed Erembaldo.

Siamo nel 1000, anno in cui la tradizione colloca la nascita di Astanzio e Antoniano a Vigonzone. Vissuti in famiglie di fede, come quella di Gervasio e Protasio, e poi arruolati nell’esercito dell’Arcivescovo di Milano, Ariberto, nella lotta contro le eresie. Alla morte di Ariberto, succede Giudone “di stirpe ignobile e plebea”, che cominciò a dar man forte alla rappresaglie eretiche che devastavano la diocesi. In queste lotta soccombero in Porta Romana di due amici per difendere dalla profanazione una chiesa. Inizialmente i sacri corpi furono deposti dal sacerdote Eriberto e dal diacono Lieto in San Dionigi,. Poi dopo le esequie, furono traslati con solennità a Vigonzone. Dopo un periodo di smarrimento della memoria, il culto fiori nuovamente nel 1151. Nel 1185 papa Eugenio III ne riconobbe il culto.
 
le sacre reliquie
I sacri corpi però, successivamente, furono riportati a Milano, in San Satiro, come punizione, dopo un fatto sacrilego operato a Massazio di Vigonzone. Solo nel 1802 i sacri corpi tornarono a Vingonzone, dove sono venerati come illustri concittadini e martiri il 25 agosto.

Vigonzone è una frazione del comune di Torrevecchia Pia, ma fu comune autonomo fino al 1872.
 
la Parrocchia
Parrocchia è nella diocesi di Pavia, ma fino al 1979 appartenne all'Arcidiocesi di Milano, ha per cui mantenuto il rito ambrosiano.

La parrocchia di Vigonzone è pieve fin dal XIII secolo con la dedicazione a San Giuliano, nel XIV e XV secolo cambia la dedicazione in Santi Astanzio e Antoniano; alla metà del XVI secolo la parrocchia di Vigonzone viene aggregata alla pieve di San Giuliano. Nel 1573 si contavano tra i parrocchiani 300 anime da comunione e il clero risultava composto da un parroco. Nel 1694 vi venne eretta la confraternita del Santo Rosario.

Tra XVI e XVIII secolo la parrocchia di Vigonzone, a cui era preposto il vicario foraneo di San Giuliano, è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e delegati arcivescovili di Milano nella pieve di San Giuliano, inserita nella regione VI della diocesi.
Nel 1749, durante la visita pastorale del cardinale Giuseppe Pozzobonelli, il clero risultava composto dal parroco e due cappellani; il numero delle anime era di 600 unità, tra cui 450 anime da comunione; entro i confini della parrocchia di Vigonzone esisteva un oratorio.

Tra XIX e XX secolo, la parrocchia di Vigonzone è sempre stata compresa nel vicariato foraneo di San Giuliano e successivamente nel vicariato foraneo di Zibido al Lambro, nella regione VI, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972, quando fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Melegnano, nella zona pastorale VI di Melegnano (decreto 11 marzo 1971).
 
Con decreto 15 gennaio 1979 fu assegnata alla diocesi di Pavia. Dopo il passaggio alla diocesi pavese, è stata inclusa nel vicariato di Landriano.