sabato 31 dicembre 2016

Decreti del 1 dicembre 2016






BEATI

- il miracolo, attribuito all’intercessione del Venerabile Servo di Dio Giovanni Schiavo, Sacerdote professo della Congregazione di San Giuseppe; nato l’8 luglio 1903 e morto il 27 gennaio 1967;

- il martirio dei Servi di Dio Vincenzo Queralt Lloret, Sacerdote professo della Congregazione della Missione, e 20 Compagni, tra i quali sei Sacerdoti professi della stessa Congregazione, cinque Sacerdoti diocesani, due Religiose Figlie della Carità e sette Laici dell’Associazione Figli di Maria della Medaglia Miracolosa, uccisi in odio alla Fede durante la guerra civile in Spagna tra il 1936 e il 1937;

- il martirio del Servo di Dio Teofilo Matulionis, Arcivescovo-Vescovo di Kaišiadorys (Lituania); nato il 22 giugno 1873 e ucciso in odio alla Fede il 20 agosto 1962;

- il martirio del Servo di Dio Stanley Francesco Rother, Sacerdote diocesano; nato il 27 marzo 1935 e ucciso in odio alla Fede il 28 luglio 1981;

VENERABILI

- le virtù eroiche del Servo di Dio Guglielmo Massaja, dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, Cardinale di Santa Romana Chiesa; nato l’8 giugno 1809 e morto il 6 agosto 1889;

- le virtù eroiche del Servo di Dio Nunzio Russo, Sacerdote diocesano, Fondatore della Congregazione delle Figlie della Croce; nato il 30 ottobre 1841 e morto il 22 novembre 1906;

- le virtù eroiche del Servo di Dio Giuseppe Bau Burguet, Sacerdote diocesano, Parroco a Masarrochos (Spagna); nato il 20 aprile 1867 e morto il 22 novembre 1932;

- le virtù eroiche del Servo di Dio Mario Ciceri, Sacerdote diocesano; nato l’8 settembre 1900 e morto il 4 aprile 1945;

- le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Giuseppa Aubert (al secolo: Susanna), Fondatrice dell’Istituto delle Figlie di Nostra Signora della Compassione; nata il 19 giugno 1835 e morta il 1° ottobre 1926;

- le virtù eroiche della Serva di Dio Luce Rodríguez-Casanova y García San Miguel, Fondatrice della Congregazione delle Donne Apostoliche del Sacro Cuore; nata il 28 agosto 1873 e morta l’8 gennaio 1949;

- le virtù eroiche della Serva di Dio Caterina Aurelia del Preziosissimo Sangue (al secolo: Aurelia Caouette), Fondatrice della Congregazione delle Suore Adoratrici del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo dell’Unione di Saint-Hyacinthe; nata l’11 luglio 1833 e morta il 6 luglio 1905;

- le virtù eroiche della Serva di Dio Leonia Maria Nastał, Suora professa della Congregazione delle Piccole Ancelle della Beata Vergine Maria Immacolata; nata l’8 novembre 1903 e morta il 10 gennaio 1940.

lunedì 26 dicembre 2016

Se Stefano non avesse pregato!





Se Stefano non avesse pregato in quel modo, la Chiesa non avrebbe Paolo. Stefano, inginocchiato a terra, fu esaudito, e fu sollevato da terra Paolo.
(S. Agostino, Discorso 382,4)

martedì 13 dicembre 2016

«Lucia sorella mia, vergine di Dio» (S. Agata)






Siete voi la luce del mondo

"Siete voi la luce del mondo. Una città costruita su un monte non può rimanere nascosta; e non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, perché faccia luce a tutti quelli che sono in casa. Il Signore aveva chiamato prima i suoi discepoli sale della terra, perché con la sapienza celeste ridiedero sapore al cuore dell'uomo, divenuto scipito per opera del demonio. Li chiama ora luce del mondo, perché illuminati da lui, vera ed eterna luce, divennero anch'essi luce delle tenebre.

E non senza motivo Gesù, sole di giustizia, chiama i suoi discepoli luce del mondo, perché mediante essi, quasi raggi splendenti, infuse in tutto l'universo la luce della sua conoscenza; essi, infatti, fugarono le tenebre dell'errore dalle menti degli uomini, mostrando la luce della verità.

Anche noi, illuminati da loro, siamo divenuti da tenebra luce, secondo l'affermazione dell'Apostolo: Eravate una volta tenebra, ora siete luce nel Signore, e ancora: Non siete figli della notte, né della tenebra, ma siete figli della luce e figli dei giorno. Anche san Giovanni, nella sua lettera, testimoniò dicendo: Dio è luce, e chi rimane in Dio è nella luce, come egli stesso è nella luce. Se dunque godiamo di essere stati liberati dalle tenebre dell'errore, dobbiamo sempre, come figli della luce, camminare nella luce. Dice infatti l'Apostolo: Voi dovete brillare come fonti di luce in questo mondo, impregnati della Parola di vita.

Se non ci comportiamo in questo modo, la nostra infedeltà nasconderà e oscurerà come un velo l'utilità di una luce così necessaria, a danno nostro e degli altri, divenendo simile al servo che preferì nascondere il talento ricevuto, piuttosto che trafficarlo per i beni celesti. E sappiamo per averlo letto quale ricompensa abbia ricevuto. Perciò quella lampada splendente che fu accesa perché ne usassimo a nostra salvezza, deve sempre risplendere in noi. Possediamo infatti la lampada del comandamento divino e della grazia spirituale, di cui aveva detto David: Lampada ai miei passi è la tua parola, e luce sulla mia strada, e Salomone: Perché il precetto della tua legge è una lampada.

Questa lampada della legge e della fede non deve da noi essere occultata, ma tenuta sempre alta nella Chiesa, come su di un candeliere, per la salvezza di molti; affinché noi per primi usufruiamo della sua luce, e tutti i credenti ne siano illuminati."

Dai « Trattati sul Vangelo di Matteo » di san Cromazio, vescovo (Trattato 5, 1.3-4; CCL 9, 405-407)

giovedì 8 dicembre 2016

Maria, Vergine Immacolata





Maria, donna libera

«La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato».

Adamo, non è libero, non è libero nemmeno di affermare che suo è l’errore, oltre che della donna, Eva.

Afferma il Papa:

Tutti siamo chiamati a essere liberi, tutti a essere figli e ciascuno secondo le proprie responsabilità, a lottare contro le moderne forme di schiavitù. Da ogni popolo, cultura e religione, uniamo le nostre forze. Ci guidi e ci sostenga Colui che, per renderci tutti fratelli, si è fatto nostro servo.

E poi:

La parola “redenzione” è poco usata, eppure è fondamentale perché indica la più radicale liberazione che Dio poteva compiere per noi, per tutta l’umanità e per l’intera creazione. Sembra che l’uomo di oggi non ami più pensare di essere liberato e salvato da un intervento di Dio; l’uomo di oggi si illude infatti della propria libertà come forza per ottenere tutto. Si vanta anche di questo. Ma in realtà non è così. Quante illusioni vengono vendute sotto il pretesto della libertà e quante nuove schiavitù si creano ai nostri giorni in nome di una falsa libertà! Tanti, tanti schiavi: “Io faccio questo perché voglio farlo, …, sono libero, io faccio quell’altro”. Sono schiavi! Diventano schiavi in nome della libertà. Tutti noi abbiamo visto persone del genere che alla fine finiscono per terra. Abbiamo bisogno che Dio ci liberi da ogni forma di indifferenza, di egoismo e di autosufficienza.

Maria è la donna libera dalla seduzione del male, perché tutta avvolta nel bene, piena di grazia, Lei è posta accanto all’umanità perché la guidi verso la vera libertà.

Cosa vuol dire essere liberi in Gesù?

 

Maria, madre piena di carità.

Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli

 

Maria è figlia prediletta, madre prediletta, ma è prediletta a nostro favore.

C’è un destino di predilezione che si compie in Maria: santa e immacolata.

Lei è scelta per essere santa e immacolata perché sia di fronte a Dio pura carità: cioè che tutto in Lei sia essenza di Dio: Dio infatti è amore!

Ecco il compito della Madre: nella carità, guidare l’umanità alla pienezza della carità, rendendola (rendendoci!) essenza di Dio.

Cosa vuol dire vivere la carità come Gesù?

 

Maria, discepola del sì

«Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».

Per essere liberi e per farsi riempire di carità, tanto da essere essenza di Dio, bisogna seguire l’esempio di Maria: dire con Lei, ogni giorno, il nostro sì a Dio, perché si compia nella nostra vita la sua volontà.

Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno (Gv 6,40)

Fare la volontà di Dio, quindi, vuol dire chiedere a Dio di essere salvato ogni giorno.

Amen.

domenica 4 dicembre 2016

SECONDA DI AVVENTO (A)





Dio dei viventi, suscita in noi

 il desiderio di una vera conversione,

 perché rinnovati dal tuo Santo Spirito

 sappiamo attuare in ogni rapporto umano

 la giustizia, la mitezza e la pace,

 che l’incarnazione del tuo Verbo

 ha fatto germogliare sulla nostra terra.

 Per il nostro Signore Gesù Cristo...

 

Ci siamo lasciati domenica scorsa con quel concetto che abbiamo definito “cambiare pelle”, rivestirsi di Gesù.

La prima orazione riprende questa riflessione proponendo come immagine di rinnovamento Gesù stesso: l’incarnazione, cioè il fatto che Dio si è fatto uomo, è il germoglio di questa nuova umanità.

Ecco che questa domenica il tema della conversione emerge con chiarezza. Il grido del Battista nel deserto è chiaro: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».

Camminare verso il Natale, avviarsi verso Colui che ci viene incontro, per compiere la storia, ci chiede con chiarezza che i nostri atti religiosi, i nostri gesti di fede, diventino rinnovamento di vita umana, cioè si attuino in ogni rapporto umano.

La profezia di Isaia è un respiro di speranza e di misericordia: un germoglio spunterà.

Noi sappiamo che è già spuntato, e al di là della miseria della storia e della miseria di noi uomini, il Germoglio di Iesse ci sta giudicando con giustizia.

Tutto si sta compiendo di quello che il profeta ci sta raccontando.

Ma dove? Ma quando?

Dice l’Apostolo Paolo: in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza.

Facciamoci cullare dalla Paola di Dio, noi sappiamo che – come scrive Paolo ai cristiani di Tessalonica -  il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno.

Infine.

Preparate la via del Signore.

Cioè la nostra vita sia una via di accesso del Signore della storia ad ogni uomo, perché con le nostre relazioni possa andare incontro ad ogni uomo: come lo fece con Giovanni Battista.

E nel rimprovero Giovanni ai molti farisei e sadducei, cerchiamo di immedesimarci, per evitare di riempirci la bocca di definizioni: mi sono convertito! Ma hai fatto un frutto degno della conversione? Oppure “Abbiamo Abramo per padre!”. Ma in realtà hai la fede del padre Abramo che credette, saldo nella speranza contro ogni speranza?

Amen

giovedì 1 dicembre 2016

Primo centenario della nascita al Cielo...





1 dicembre 1916 moriva il grande Carlo di Gesù (de Foucauld). Beatificato da papa Benedetto XVI il 13 novembre 2005.
Padre mio,
io mi abbandono a te,
fa di me ciò che ti piace.
Qualunque cosa tu faccia di me
Ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto.
La tua volontà si compia in me,
in tutte le tue creature.
Non desidero altro, mio Dio.
Affido l'anima mia alle tue mani
Te la dono mio Dio,
con tutto l'amore del mio cuore
perché ti amo,
ed è un bisogno del mio amore
di donarmi
di pormi nelle tue mani senza riserve
con infinita fiducia
perché Tu sei mio Padre