venerdì 26 giugno 2015

Venerdì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)





 
«Quanto a Sarài tua moglie, non la chiamerai più Sarài, ma Sara. Io la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni, e re di popoli nasceranno da lei».

Il Signore può!

Può dare un figlio ad un uomo di 100 anni, e rendere feconda una donna di 99 anni.

Dio può!

Il Signore può liberare dalla malattia un uomo ammalato, mondare un lebbroso, perché in questo gesti Egli mostra la sua alleanza.

Cosa può l’uomo?

Come Abramo fidarsi di Dio. Come il lebbroso fidarsi dell’onnipotenza di Gesù: sapendo che se Egli vuole, può!

Cosa può fare l’uomo?

Come affermava San Josèmaria vivere una vita feconda, luminosa. Diceva il santo sacerdote fondatore dell’Opus Dei:

«Che la tua vita non sia una vita sterile. Sii utile. Lascia traccia. Illumina con la fiamma della tua fede e del tuo amore (...). E incendia tutti i cammini della terra con il fuoco di Cristo che porti nel cuore». (San Josemaría)

Ed ancora:

“La santità è intessuta di eroismi. Pertanto, nel lavoro ci si chiede l'eroismo di «portare a compimento» i lavori che ci spettano, giorno dopo giorno”. (San Josemaría) 

La nostra fede sia intessuta di eroismi di fiducia e di amore in Cristo. Amen

martedì 23 giugno 2015

Iddio mette il suo amore!







 
Il Sacratissimo Cuore di Gesù si degni di svuotare
il mio cuore dell’amore disordinato di me stesso,
perché solo nei cuori vuoti di amor proprio
Iddio mette il suo amore.
(Venerabile Giuseppe Michele Ghezzi, OFM)

lunedì 22 giugno 2015

Ecumenismo: Papa Francesco parla ai Valdesi



Monumento di Pietro Valdo a Worm


Dal discorso di Papa Francesco ai Valdesi:
 
L’unità che è frutto dello Spirito Santo non significa uniformità. I fratelli infatti sono accomunati da una stessa origine ma non sono identici tra di loro. Ciò è ben chiaro nel Nuovo Testamento, dove, pur essendo chiamati fratelli tutti coloro che condividevano la stessa fede in Gesù Cristo, si intuisce che non tutte le comunità cristiane, di cui essi erano parte, avevano lo stesso stile, né un’identica organizzazione interna. Addirittura, all’interno della stessa piccola comunità si potevano scorgere diversi carismi (cfr 1 Cor 12-14) e perfino nell’annuncio del Vangelo vi erano diversità e talora contrasti (cfr At 15,36-40). Purtroppo, è successo e continua ad accadere che i fratelli non accettino la loro diversità e finiscano per farsi la guerra l’uno contro l’altro. Riflettendo sulla storia delle nostre relazioni, non possiamo che rattristarci di fronte alle contese e alle violenze commesse in nome della propria fede, e chiedo al Signore che ci dia la grazia di riconoscerci tutti peccatori e di saperci perdonare gli uni gli altri. È per iniziativa di Dio, il quale non si rassegna mai di fronte al peccato dell’uomo, che si aprono nuove strade per vivere la nostra fraternità, e a questo non possiamo sottrarci. Da parte della Chiesa Cattolica vi chiedo perdono. Vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi. In nome del Signore Gesù Cristo, perdonateci!
 
Perciò siamo profondamente grati al Signore nel constatare che le relazioni tra cattolici e valdesi oggi sono sempre più fondate sul mutuo rispetto e sulla carità fraterna. Non sono poche le occasioni che hanno contribuito a rendere più saldi tali rapporti. Penso, solo per citare alcuni esempi – anche il reverendo Bernardini lo ha fatto – alla collaborazione per la pubblicazione in italiano di una traduzione interconfessionale della Bibbia, alle intese pastorali per la celebrazione del matrimonio e, più recentemente, alla redazione di un appello congiunto contro la violenza alle donne. Tra i molti contatti cordiali in diversi contesti locali, dove si condividono la preghiera e lo studio delle Scritture, vorrei ricordare lo scambio ecumenico di doni compiuto, in occasione della Pasqua, a Pinerolo, dalla Chiesa valdese di Pinerolo e dalla Diocesi. La Chiesa valdese ha offerto ai cattolici il vino per la celebrazione della Veglia di Pasqua e la Diocesi cattolica ha offerto ai fratelli valdesi il pane per la Santa Cena della Domenica di Pasqua. Si tratta di un gesto fra le due Chiese che va ben oltre la semplice cortesia e che fa pregustare, per certi versi – pregustare, per certi versi - quell’unità della mensa eucaristica alla quale aneliamo.
 
Incoraggiati da questi passi, siamo chiamati a continuare a camminare insieme. Un ambito nel quale si aprono ampie possibilità di collaborazione tra valdesi e cattolici è quello dell’evangelizzazione. Consapevoli che il Signore ci ha preceduti e sempre ci precede nell’amore (cfr 1 Gv 4,10), andiamo insieme incontro agli uomini e alle donne di oggi, che a volte sembrano così distratti e indifferenti, per trasmettere loro il cuore del Vangelo ossia «la bellezza dell’amore salvifico di Dio manifestato in Gesù Cristo morto e risorto» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 36). Un altro ambito in cui possiamo lavorare sempre di più uniti è quello del servizio all’umanità che soffre, ai poveri, agli ammalati, ai migranti. Grazie per quello che Lei ha detto sui migranti. Dall’opera liberatrice della grazia in ciascuno di noi deriva l’esigenza di testimoniare il volto misericordioso di Dio che si prende cura di tutti e, in particolare, di chi si trova nel bisogno. La scelta dei poveri, degli ultimi, di coloro che la società esclude, ci avvicina al cuore stesso di Dio, che si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà (cfr 2 Cor 8,9), e, di conseguenza, ci avvicina di più gli uni agli altri. Le differenze su importanti questioni antropologiche ed etiche, che continuano ad esistere tra cattolici e valdesi, non ci impediscano di trovare forme di collaborazione in questi ed altri campi. Se camminiamo insieme, il Signore ci aiuta a vivere quella comunione che precede ogni contrasto.

martedì 9 giugno 2015

I protomartiri del Laos





Saranno beatificati 15 tra missionari e catechisti locali. I vescovi sperano in un’unica celebrazione con Borzaga e Thoj Xyooj, già riconosciuti, da tenersi nel piccolo paese del Sudest asiatico

di Paolo Affatato
Roma 

Si avvera un sogno per la piccola Chiesa del Laos. Una speranza diventa realtà. Dopo il riconoscimento del martirio del missionario Mario Borzaga e del primo catechista locale, Paolo Thoj Xyooj, uccisi in odium fidei nel 1960, la Santa Sede ha approvato il martirio del primo sacerdote laotiano, Giuseppe ThaoTien, e di altri 14 compagni: dieci sono missionari appartenenti a due ordini religiosi che hanno operato nel piccolo pese del Sudest asiatico, la Società delle Missioni Estere di Parigi (MEP) e la Congregazione dei Missionari Oblati di Maria Vergine Immacolata (OMI), a cui appartiene anche Borzaga. Vi sono poi quattro laici catechisti indigeni. I quindici nuovi martiri sono stati uccisi tra il 1954 e il 1970 dai guerriglieri comunisti Pathet Lao. 

Il processo, promosso dai vescovi del Laos, è stato affidato alla diocesi di Nantes, da cui proveniva uno dei missionari, Jean-Baptiste Malo. Il Postulatore della causa, appena conclusasi con buon esito, è stato Roland Jaques, OMI. 

Oltre a Giuseppe Tien, sacerdote diocesano e primo martire laotiano in assoluto, ucciso nel 1954, ci sono cinque preti missionari francesi del MEP: Jean-Baptiste Malo, René Dubroux, Noël Tenaud, Marcel Denis, Lucien Galan, morti tra il 1954 e il 1968. Altri cinque sono degli OMI, anch'essi francesi, uccisi tra il 1961 e il 1969: Louis Leroy, Michel Coquelet, Vincent L’Hénoret, Jean Wauthier, Joseph Boissel. 

In particolare, a dare onore e speranza alla Chiesa laotiana sono i martiri indigeni: Thomas Khampheuane, Joseph Outhay (nato in Thailandia), Luc Sy, Maisam Pho Inpeng, che hanno perso la vita nell'ultima ondata di persecuzione, intorno al 1970. 

Era stato il vescovo Marie Ling Mangkhanekhoun, Vicario apostolico di Paksé, responsabile dell’Ufficio dei martiri nella Conferenza episcopale di Laos e Cambogia (Celac) ad esprimere l’auspicio di un’unica celebrazione di beatificazione. All’indomani del riconoscimento del martirio di Borzaga e Thoj Xyooj, Ling ha detto all’agenzia vaticana Fides di «voler celebrare i 17 martiri tutti insieme, in una messa che sarà grande testimonianza cristiana per la Chiesa in Laos», aggiungendo il desiderio di tenerla sul suolo nazionale. 

La maggior parte di martiri appartiene al vicariato di Luang Prabang, guidato da Tito Banchong Thopayong, vescovo 68enne che ha conosciuto Mario Borzaga e diversi altri. Banchong ha verificato, con ricerche personali, la dinamica dell’omicidio di Borzaga e Thoj Xyooj, gettati in una fossa mai identificata con precisione. 

Oggi il suo motto è il passo evangelico «se il chicco di grano non muore non porta frutto: se invece muore produce molto frutto», che indica la prospettiva giusta con cui guardare la vicenda dei martiri laotiani. Non una rivendicazione per accusare il regime comunista, ma lo sguardo di fede che ne celebra la vittoria sulla morte e sull’ingiustizia. 

Era questa la prospettiva che essi vivevano. Nel 1953 quando i militanti comunisti avevano invaso l’area di Sam Neua, molti missionari per sicurezza, fuggirono. Giuseppe Tien Thao, giovane sacerdote laotiano ordinato nel 1949, decise altrimenti: «Resto tra la mia gente. Sono pronto a dare la mia vita per i miei fratelli e sorelle», disse. Catturato, un anno dopo fu condannato a morte e fucilato, dopo aver rifiutato di rinunciare al sacerdozio. 

Gli annali ricordano la gioia e con cui gli stessi missionari accolsero le istruzioni diramate dalla Santa Sede che nel 1959, in piena espansione dei guerriglieri, concedeva a sacerdoti e religiosi «di restare nel paese finchè non fossero stati espulsi». Per Jean-Baptist Malo e René Dubroux questa scelta significò la morte nei campi di prigionia. 

Nel 1961 Louis Leroy, Michel Coquelet e Vincent L’Hénoret vennero strappati dalle loro stazioni missionarie e messi a morte senza pietà. Stessa sorte per Noel Tenaud e il suo fedele catechista Outhay, presi e subito uccisi. Uno dei loro confratelli ha scritto: «Sono stati missionari lodevoli, pronto per qualsiasi tipo di sacrificio. Vivevano in condizioni di povertà assoluta, desiderando dare la vita totalmente a Cristo. Visitavano i villaggi per prendersi cura dei malati e per annunciare la Buona Novella di Gesù». 

Molti ricordano ancora John Wauthier, infaticabile apostolo dei rifugiati, Lucien Galan, che aveva iniziato la sua esperienza missionaria in Cina, e Joseph Boissel, ucciso in un un’imboscata mentre si stava recando a visitare la piccola comunità cristiana in una zona isolata. 

Colpevoli dello stesso «reato», quello di muoversi per visitare i catecumeni, i laici Luca Sy, giovane catechista e padre di tre figli, e Maisam Pho Inpeng, inviati in un villaggio dove gli abitanti da tempo chiedevano un supporto pastorale. Sulla via del ritorno, una raffica di proiettili ha messo fine al loro slancio missionario.

venerdì 5 giugno 2015

Decreti... 4 Venerabile e 39 Beati



- il miracolo, attribuito all’intercessione del Venerabile Servo di Dio Francesco di Paola Victor, Sacerdote diocesano; nato a Campanha (Brasile) il 12 aprile 1827 e morto a Três Pontas (Brasile) il 23 settembre 1905;
- il miracolo, attribuito all’intercessione della Venerabile Serva di Dio Clara (al secolo: Ludovica Szczęsna), Cofondatrice della Congregazione de  lle Ancelle del Sacratissimo Cuore di Gesù; nata a Cieszki (Polonia) il 18 luglio 1863 e morta a Cracovia (Polonia) il 7 febbraio 1916;
- il martirio dei Servi di Dio Federico da Berga (al secolo: Martí Tarrés Paigpelat) e 25 Compagni, Sacerdoti e Fratelli Laici dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini; uccisi, in odio alla Fede, nel 1936 durante la guerra civile spagnola;
- il martirio dei Servi di Dio Giuseppe Thao Tiên, Sacerdote diocesano, e 10 Compagni, Sacerdoti professi della Società delle Missioni Estere di Parigi e della Congregazione dei Missionari Oblati della Beata Maria Vergine Immacolata, nonché 4 Compagni, Laici; uccisi, in odio alla Fede, tra il 1954 e il 1970 nel Laos;
-le virtù eroiche del Servo di Dio Antonio Celona, Sacerdote diocesano, Fondatore della Congregazione delle Suore Ancelle Riparatrici del Sacro Cuore di Gesù; nato a Ganzirri (Italia) il 13 aprile 1873 ed ivi morto il 1  5 ottobre 1952;
-le virtù eroiche del Servo di Dio Ottorino Zanon, Sacerdote Fondatore della Congregazione della Pia Società di San Gaetano; nato ad Anconetta (Italia) il 9 agosto 1915 e morto a Brescia (Italia) il 14 settembre 1972;
- le virtù eroiche del Servo di Dio Marcello Labor, Sacerdote diocesano; nato a Trieste (Italia) l’8 luglio 1890 ed ivi morto il 29 settembre 1954;
-le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Antonia del Sacro Cuore di Gesù (al secolo: Rachele Lalia), Fondatrice della Congregazione delle Suore Domenicane Missionarie di San Sisto; nata a Misilmeri (Italia) il 20 maggio 1839 e morta a Ceglie Messapica (Italia) il 9 aprile 1914.

mercoledì 3 giugno 2015

Diciasette giorni dopo ...






 
Questi sono, e sono stati, i criceti dal 1999 al 2015

 

Diomede & BIANCA

da cui:

6 cuccioli

(MICHAEL e Felipe)

 

Michael & Kinga

da cui:

8 cuccioli

(Edvige, Eliseo)

 

Edvige & Eliseo

da cui:

3 cuccioli

(Mesia, PETRA, Bianca J.)

 

Petra &Taddeo

da cui:

GIOVANNI I° (Giò)

 

GIOVANNI I° (Giò) & Antonina I° (Nina)

da cui:

3 cuccioli (29 settembre 2003) - (MICHAEL II.; Raffaello, Edith)

8 cuccioli (17 dicembre 2003)

(Jolanda)

6 cuccioli (3 maggio 2004)

 

Michael ii & Panacea I°

da cui:

12 cuccioli (16 giugno 2004) – BENEDETTO

 

BENEDETTO & + Neomilla (anno 2005)

 

BENEDETTO (+ ottobre 2006) & Petra Pierina (anno 2006, + novembre 2006)

da cui:

1 cucciolo

CAROLINA CLOTILDE I° (3 giugno 2006)

 

CAROLINA CLOTILDE I° ( + gennaio 2008) & Ruffillo (a pelo lungo, marzo 2007)

da cui:

1 cucciolo

BASILIO I° GORDIO (gennaio 2008)

 

BASILIO I° GORDIO & Maria Tecla I° (Apr. 2008)

da cui:

23 giugno 2008

7 CUCCIOLI (tutti morti)

 

poi:

18 agosto 2008

7 CUCCIOLI (Magdala, Elisabetta detta Sissy, Adelaide detta HEIDI EUFEMIA I°, Mirco, Ludovico, e Totò)

 

HEIDI EUFEMIA I° & Pierpaolo Sostene (5 MARZO 2009)

16 MAGGIO 2009

5 cuccioli (UBALDO, Gemma, Isidoro, Simonino e Antonia Tecla)

 

UBALDO – Maura (2011)

5 giugno 2011

sono nati i cuccioli.

Petronilla,

Gerardo, Marcellino e Innocenzo, Guglielmo ;  Tecla II°; Adelaide (HEIDI II°),
Carolina II°;  Eufemia II°

 

PETRONILLA - Sebastiano (2011) ( 22 maggio 2013)

2 OTTOBRE 2011

sono nati i cuccioli

Eleuterio Angelo, Elia Angelo ( gennaio 2014); Giovanni II ; Panacea II°; Guadalupe

 

Giovanni ii Angelo – Eufemia II° ( maggio 2013)

4 giugno 2012

sono nati 3 cuccioli:

Ciriaco Basilio,

Beatrice Federica,

Camilla Livia

12 febbraio 2013 – gravidanza non andata a buon fine (muore per il parto maggio 2013)

 
           Ciriaco Basilio ( + maggio 2014) Leonia Marchesina (10 gennaio 2013)

14 febbraio 2013

sono nati 3 cuccioli

Petronilla II ( marzo 2013); Valentina ( 11 giugno 2014); Giovanni III ( maggio 2013)

 

VALENTINA Guglielmo ( 17 febbraio 2014)

19 settembre 2013

sono nati 7 cuccioli:

FRANJOBasilio II° Michele; Gennaro; Costantino († dicembre 2013)
Peleo († gennaio 2014); Petronilla III Eufemia III

 
             FRANJO; - Teodolinda (Ottobre 2014)

 * 18 maggio 2015 - 10 cuccioli