sabato 30 novembre 2013

Chiara dai secoli suona la voce ...





Dal primo albore di vita, o Vergine,
più pura sei del sole:
Pietro ha parlato e la Chiesa
gioiosamente crede.

Chiara dai secoli suona la voce
degli antichi presagi.
Tu sei la Donna preannunziata e vinci
l’insidia del serpente.

Arca di vita, solitaria vai
sull’incubo mortifero dell’onda.
Aridi sono i nostri campi, e scende
su te la rugiada di grazia.

O solo bellissimo fiore,
nato sui nostri rovi!
O sola città che risplendi
sugli inviolati monti!

Dalla cattedra il detto irrevocabile
il voto dei popoli compie:
mite e dolce vittoria
accresce i tuoi tronfi.

Tu che il peccato ignori,
dalla tristezza del peccato scámpaci:
sotto il tuo piede, invano
si dibatta il Nemico.... (Inno Ambrosiano)

III DOMENICA DI AVVENTO AMBROSIANO (ANNO A)





(Is 35,1-10; Sal 84; Rm 11,25-36; Mt 11,2-15)

La Quaresima di San Martino: così veniva chiamato l’Avvento Ambrosiano, perché similmente alla Quaresima è composto di sei settimane ed inizia la domenica successiva la festa del Santo Martino di Tours: l’11 novembre.

L’Avvento è un tempo di preparazione all’incontro: con il Dio fatto uomo e nello stesso tempo con il Dio che porta a compimento ogni bene. È il tempo di attesa del Natale di Gesù, ma anche della pienezza del Regno.

Una domanda è presente nel Vangelo quest’oggi:

«Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».

Gesù realizza il compimento di ogni speranza e di ogni attesa. In Gesù si adempiono le profezie.

“Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.

Giovanni Battista in questa domenica III di Avvento è il nostro apri pista e ci insegna un modo per andare incontro al Signore.

Afferma Gesù:

Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta.

Quello che ci colpisce di questo discorso di Gesù è la parola “lusso”.
Gesù usa questo temine per indicare l’opposto, cioè l’austerità, la frugalità, la modestia e la povertà del Battista. Un bel richiamo anche per noi in preparazione nell’Avvento.

Cos’è l’austerità, la frugalità, la modestia e la povertà?
Rispondere personalmente a questa domanda significa dare concretezza all’incontro con Gesù in questa domenica d’Avvento.

Ritorno alla parola “lusso”.
Questo termine è attribuito a coloro che “stanno nei palazzi dei re”, quindi a coloro che hanno il potere. Però in realtà è il Battista che possiede un potere in riferimento al Regno di Dio: essere profeta.

Cosa significa essere profeta?
Significa prendere coscienza di essere chiamati personalmente da Dio a un compito – parlare in Suo nome, far conoscere al popolo il Suo vero volto – ed essere disposti a stravolgere la propria vita per rispondere a tale chiamata.

Ecco un’altra possibilità di concretizzazione. Qual è il mio compito nel Regno di Dio? Ho risposto a questa chiamata del Signore?

Signore Gesù,
in questa domenica ci viene incontro con una Parola di Vita, ricca di speranza e gioia.
Suscita in noi desideri di austerità, frugalità, modestia e di povertà, così da essere capaci di accogliere la tua chiamata per compiere con te l’avvento del Regno. Amen.