venerdì 15 novembre 2013

Padre Leonardo Melki, sacerdote cappuccino martire della fede ad opera dei turchi





Giuseppe Melki è nato a Baabdath in Libano nel 1881 da Habib e Noura Yammine. Entrando nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini ricevette il nome di Leonardo. Fece la professione solenne il 1 luglio 1903 e fu ordinato sacerdote il 4 dicembre 1904. Uomo dotto, infatti conosceva l’arabo, il francese, l’italiano, il siriaco, l’armeno e il latino.

L’obbedienza lo inviò a Mardin in Turchia dove diresse la scuola e le opere dell’Ordine, tra cui l’ordine francescano secolare e la confraternita del Sangue Prezioso di Gesù.

I turchi l’arrestarono nel suo convento e lo gettarono in prigione, dove venne torturato fisicamente e psicologicamente, mentre egli si dedicava ai suoi compagni di prigionia.

A capo di una carovana di più di 400 persone fu deportato a piedi fuori di Mardin e cammin facendo, sotto le sevizie dei soldati, morì martire della fede all’alba di venerdì 11 giugno 1915.

La causa di Canonizzazione introdotta dalla Diocesi di Beirut ha ricevuto il Nulla Obstat il 3 ottobre 2005, ed si è conclusa il 15 dicembre 2011.

Venerdì della XXXII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)




Sant'Alberto Magno, domenicano
memoria 15 novembre

Ieri avevamo ascoltato:
«Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!». (Lc 17)

Oggi il Vangelo continua questo discorso dell’imminenza del Regno di Dio.

Come avvenne … Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. … «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».

Anche oggi Gesù non risponde al dove o al quando, dice di guardare i segni del Regno di Dio in mezzo a noi, ma anche di essere noi un segno del Regno di Dio.

In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.

Il Regno di Dio è esigente, pretende una risposta certa, non dice Gesù: Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.

Nemmeno la vita vale più del Regno. Pensiamo ai Martiri!

Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».

Signore, eccomi!
Senza linguaggio, senza parole, senza che si oda la loro voce: tu vieni!
Ogni volta che tu passi nella mia vita fa che mi accorga del tuo passaggio.
Nulla mi distragga dall’accorgermi del tuo essere presente: né la notte e né il giorno; né la calma e né la confusione; né la pace e né la guerra; né il riposo e né l’operosità.
Il giorno al giorno ne affida il racconto e la notte alla notte ne trasmette notizia. … e tu vieni!
Amen.