giovedì 19 settembre 2013

Giovedì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


San Roberto Bellarmino

San Gennaro vescovo martire



Leggendo la I lettura ci sentiamo richiamati ad una gara: essere santi. Una santa gara!

"Non trascurare il dono che è in te … Vigila su te stesso e sul tuo insegnamento e sii perseverante: così facendo, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano".
La santità personale è dono per la Chiesa, è dono per l’umanità: salvi te stesso e "quelli che ti ascoltano", non tanto per le tue parole, ma è la tua vita che parla!
La vita dei santi è sempre uno sprono verso la santità.
Oggi ricordiamo due santi vescovi: Roberto Bellarmino, cardinale arcivescovo di Capua, e Gennaro, vescovo di Benevento e martire.
Due fiori della grande famiglia di santi che la penisola italica ha generato.
Roberto Bellarmino è nato in Toscana, nel 1542. Gesuita come il Santo Padre Francesco. Molte cose si posso dire di lui. Vive in epoca particolare ed articolata della storia della Chiesa.
Due particolari volevo ricordare: ebbe la consolazione di guidare negli ultimi anni della sua vita San Luigi Gonzaga, che morì appena 23enne al Collegio Romano nel 1591 dopo aver contratto un male per salvare un uomo affetto da peste ed abbandonato per strada. Di lui negli anni successivi Bellarmino stesso promosse il processo di beatificazione. In questo periodo egli fece parte della commissione finale per la revisione del testo della Vulgata: ciò il testo della Sacra Bibbia in uso nel secolo XVI. Morì a Roma il 17 settembre 1621.
Un suo pensiero, tratto dai suoi scritti, egli è Dottore della Chiesa, cioè saggio maestro nella fede, pensiero che ben riprende la prima lettura:
"Se hai saggezza, comprendi che sei creato per la gloria di Dio e per la tua eterna salvezza. Questo è il tuo fine, questo il centro della tua anima, questo il tesoro del tuo cuore. Perciò stima vero bene per te ciò che ti conduce al tuo fine, vero male ciò che te lo fa mancare. Avvenimenti prosperi o avversi, ricchezze e povertà, salute e malattia, onori e oltraggi, vita e morte, il sapiente non deve né cercarli, né fuggirli per se stesso. Ma sono buoni e desiderabili solo se contribuiscono alla gloria di Dio e alla tua felicità eterna, sono cattivi e da fuggire se la ostacolano"
(De ascensione mentis in Deum, grad. 1).
 
 
 
Il secondo santo di oggi, è Gennaro, forse nato in Calabria, poi fu eletto vescovo di Benevento, dove svolse il suo apostolato, amato dalla comunità cristiana e rispettato anche dai pagani.
 
 
 
Il suo martirio avvenne a causa del suo ardore pastorale. Recatosi a Pozzuoli, con due compagni di viaggio, Festo e Desiderio, per confortare i cristiani ivi incarcerati a cause delle persecuzioni, tra cui il diacono Sossio: scoperto dal prefetto romano, che si infastidì dalla sua presenza, fu arrestato. Questo fatto fece protestare il diacono Procolo e due fedeli di Pozzuoli: Eutiche ed Acuzio. Anche loro furono arrestati e tutti preparati per essere sbranati dagli orsi nell’anfiteatro di Pozzuoli. Ma siccome il popolo, anche pagano, li aveva in simpatia, e poteva sollevarsi contro il prefetto, decise di farli decapitare in segreto 19 settembre del 305.
Questa è una bella pagina di storia della Chiesa, una comunità fedele e fervente: fossimo anche noi così!
Il culto napoletano a San Gennaro ebbe inizio nel 472 quando fu invocato in occasione di una violenta eruzione del Vesuvio.
Come la donna peccatrice, ed per l’intercessione dei Santi Roberto e Gennaro, possa anche a noi il Signore rivolgere questa esortazione: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!». Signore aumenta la nostra fede!


Liquefazione del Sangue di San Gennaro
19 settembre 2013 - ore 9.40