domenica 7 luglio 2013

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)





Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura.
(Gal 6)
Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli
(Lc 10)

Cosa conta? Cosa ci rallegra?
La vita di ogni giorno ci educa che conta avere … dove l’avere è l’autodeterminarsi, è l’autosufficienza, l’autoreferenzialità … questo “avere” per San Paolo è rappresentato in quel segno antico – la circoncisione - del popolo d’Israele. L’Apostolo dice che non conta, ma ciò che conta, ciò che dona pace è “essere nuova creatura”.
 


 
Cosa significa essere nuova creatura?
Risponde alla nostra domanda lo stesso Apostolo Paolo nella II lettera ai Corinzi:
“quando uno è unito a Cristo è una creatura nuova: le cose vecchie sono passate; tutto è diventato nuovo”. Questo dona pace … “su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia”, ci ricorda sempre l’Apostolo.

Questo ci dona pace, e ci rallegra. Perché l’essere uno in Cristo è avere la consapevolezza che noi siamo in Dio e Dio è in noi: “i vostri nomi sono scritti nei cielo”, dove il cielo non è qualcosa sopra la terra, ma è Dio stesso.

E cos’è il nome?
Afferma William Shakespeare: “Cosa c'è in un nome? Ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo”. Il nome è la mia essenza, sono io, il mio nome scritto nel Cielo, è il mio povero io che tutt’uno con il tu di Dio.
Questa ci deve rallegrare!
Per essere in Dio e Dio in me, ci vuole un presupposto, ciò “che conta”: essere nuova creatura.
Il mio nome – ciò la mia persona, la mia essenza – deve essere uno con Colui che ha fatto nuova ogni cosa – Gesù – questo mi rende creatura nuova: nuovo uomo, nuova umanità, nuovo in dignità…

Questo percorso ci riporta al giorno in cui siamo diventati per grazia nuova creatura: è il giorno del nostro Battesimo.
Faccio memoria annuale di questo giorno?

Concludendo un pensiero di San Leone Magno:

«Riconosci, cristiano, la tua dignità e, reso partecipe della natura divina non voler tornare all'abiezione di un tempo con una condotta  indegna. Ricordati chi è il tuo Capo e di quale Corpo sei membro. Ricordati che, strappato al potere delle tenebre, sei stato trasferito nella luce del Regno di Dio. Con il sacramento del battesimo sei diventato tempio dello Spirito Santo! Non mettere in fuga un ospite così illustre con un comportamento riprovevole e non sottometterti di nuovo alla schiavitù del demonio. Ricorda che il prezzo pagato per il tuo riscatto è il sangue di Cristo» (Disc. 1 per il Natale; Liturgia delle ore vol. I, p. 397).

Ecco la nostra dignità, la nostra gioia, ciò che conta ….  “Non dimenticarlo mai; dentro di te e fuori di te poni ad obbiettivo della tua esistenza … fa di cercarlo e custodirlo con la pietà; e vedrai come si abbella tutta la scena di questo mondo, come si sublimano tutti gli affetti di questo nostro cuore, come si appianano tutte le asprezze di questo cammino nella società, come si affrettano e si assicurano tutti i successi di queste battaglie per conquistare l’avvenire”. (Beato Giuseppe Toniolo)