domenica 17 marzo 2013

Un pensiero ...






"La Chiesa, infatti, pur essendo certamente anche un’istituzione umana, storica, con tutto quello che comporta, non ha una natura politica, ma essenzialmente spirituale: è il Popolo di Dio, il Santo Popolo di Dio, che cammina verso l’incontro con Gesù Cristo. Soltanto ponendosi in questa prospettiva si può rendere pienamente ragione di quanto la Chiesa Cattolica opera.
Cristo è il Pastore della Chiesa, ma la sua presenza nella storia passa attraverso la libertà degli uomini: tra di essi uno viene scelto per servire come suo Vicario, Successore dell’Apostolo Pietro, ma Cristo è il centro, non il Successore di Pietro: Cristo. Cristo è il centro. Cristo è il riferimento fondamentale, il cuore della Chiesa. Senza di Lui, Pietro e la Chiesa non esisterebbero né avrebbero ragion d’essere. Come ha ripetuto più volte Benedetto XVI, Cristo è presente e guida la sua Chiesa. In tutto quanto è accaduto il protagonista è, in ultima analisi, lo Spirito Santo. Egli ha ispirato la decisione di Benedetto XVI per il bene della Chiesa; Egli ha indirizzato nella preghiera e nell’elezione i Cardinali"

(papa Francesco)

La festa del papà, non è opportuna!



Avvenire 17 marzo 2013


Ecco le nuove derive della libertà esasperata ed individualistica...

Eppure la Costituzione Italiana dice:

"Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume". (art. 19).

V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)





“«Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova” (Is 43)

Perché il Signore ci richiama in questa domenica a non ricordare? Ci vuole senza memoria, ci vuole smemorati?
Qual è il senso di questa esortazione?

Leggiamo il Vangelo.
“Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». (Gv 8)

Sant’Agostino ha immortalato l’atto finale di questa mancata lapidazione in sei parole: “Relicti sunt duo: misera et Misericordia - Rimasero soltanto loro due: la misera e la Misericordia”

Credo che queste parole del Vangelo danno luce, significato alla pagina del profeta Isaia: il Signore ci chiede di dimenticare il nostro passato di peccato – come lui lo dimentica – per vivere una nuova vita senza peccato: “va’ e d’ora in poi non peccare più”.
La conversione quaresimale è allora uno scrivere sul nostro cuore – di terra - un nuovo percorso di Vita – di Cielo - , possa il Signore Gesù scrivere con il suo dito sul nostro: ecco, ora va, io ti amo, ma tu non peccare più, vivi la tua vita rinnovata in me, sii il Cielo sulla terra.

Infine con un pensiero di S. Teresa d’Avila, donna di vera e profonda conversione:
“Quando la terra dell’anima mia si sarà cambiata in Cielo, sarà pure più facile che si compia in essa la volontà del Padre, mentre senza questa trasformazione, non vedo proprio come ciò possa farsi, non trattandosi che di una terra sterile e vile.”
(Cammino di perfezione, c. 32, n. 2).




Concludendo, quindi con San Paolo diciamo:
“Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù”
Amen.

Riflessione ...






Spero che il vostro entusiasmo per il Santo Padre Francesco, non si spenga mai... io ho la sensazione di troppa enfasi, smodata, idealista, spero che Egli non abbia a fare o a dire cose troppo cattoliche da far smontare l'entusiasmo.... credo che ascoltandolo le abbia già dette, ma nel frastuono di questi giorni sfuggono.
Il richiamo alla povertà della Chiesa, ci richiama tutti, la Chiesa siamo tutti: ed allora facciamoci un esame di coscienza su come viviamo la virtù della povertà e non come vogliamo che debbano viverla gli altri nella Chiesa. Da papa Francesco si comprende che per “cambiare” bisogna per prima “cambiarsi”. Qui allora ci sta bene il monito di questa V domenica di Quaresima: Gesù ha misericordia per al donna, certo, ma gli dice «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più», quindi la esorta ad essere diversa da come era prima di quell'incontro... ecco il frutto della Misericordia.
Poi oggi il S. Padre ci ha detto che siamo noi che non chiediamo la misericordia: certo ci ha esortati a vivere con costanza il sacramento della Confessione. E poi infine all'inizio dell'Angelus, ci ha detto ben due volte che oggi è il GIORNO DEL SIGNORE ... decliniamo il significato.... come cristiani dobbiamo ridare valore alla domenica ... sapete non è scontato – quanti cristiani non vivevo l’incontro settimanale con Gesù - ciò è evidente anche le dice in modo velato, ma lo capiamo oppure siano solo travolti dall'enfasi?
Io sono felice per il Papa perché non è italiano, è figlio di emigrati - Salvini a detto che se eleggevano Scola era una occasione per il Nord :( - e infine credo sia quello che ci vuole perché dono della Spirito alla Chiesa … al di là di tutti i pronostici dei media!

Rammentate… quando lo hanno annunciato la folla per pochi secondi è andata in tilt, una manciata di secondi di silenzio, perché si attendevano altro (forse Scola) …