giovedì 18 ottobre 2012

Giovanni Paolo I, beato nel 2013?




Ieri, 17 ottobre, il cardinale Angelo Amato ha ricevuto il primo dei quattro documenti che contribuiranno a preparare la Positio sulle virtù eroiche del Servo di Dio Giovanni Paolo I

È stato consegnato ieri, 17 ottobre, alla Congregazione delle Cause dei Santi, nelle mani del suo Prefetto, il Cardinale Angelo Amato, il Summarium testium, ossia il primo dei quattro documenti che contribuiranno a preparare la Positio sulle virtù eroiche del Servo di Dio Giovanni Paolo I.

Il Cardinale Amato ha spiegato che la documentazione consegnata oggi dovrà essere «accompagnata e completata da altri dossier che ancora mancano. Tra questi la Informatio super virtutibus, che – ha spiegato – è la parte più significativa della documentazione, perché riguarda la prova dell’eroicità delle virtù teologali (fede, speranza e carità) e delle virtù cardinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza) con le altre virtù annesse, come umiltà, povertà, obbedienza, castità… Questa parte – ha ribadito il porporato – è la parte più rilevante, perché offre la chiave di lettura dell’intero dossier: è la disquisitio sulla santità del Servo di Dio».

Sui tempi della conclusione del processo, il Cardinale Amato ha specificato che si tratta di un processo lungo e complesso. «È vero – ha chiarito –, si tratta di una procedura canonica raffinata, perché la beatificazione e la canonizzazione di una persona richiedono un accertamento serio delle virtù cristiane. Non si va per sentito dire, ma per oggettiva documentazione».
Su quando avverrà la beatificazione, Amato ha risposto: «Il tempo che va fino alla beatificazione, è un tempo benedetto. Non è un tempo vuoto, ma pieno: deve essere riempito dalla conoscenza del Servo di Dio, dall’ammirazione delle sue virtù, dalla contemplazione della vita e soprattutto dall’imitazione della sua santità. Inoltre – ha aggiunto – è un tempo di supplica e di preghiera al Servo di Dio, per ottenere l’intercessione con grazie e con miracoli. Si tratta – ha concluso – di un tempo benedetto, che aiuterà tutti noi a pensare alla nostra personale santificazione».

Amato ha infine ringraziato il postulatore della causa, il vescovo Enrico dal Covolo per il suo «contagioso entusiasmo», che – ha auspicato – «porterà a buon termine e al più presto possibile» quella che ha definito una vera e propria «impresa gigantesca». Anche dal Covolo ha ringraziato Amato e la Congregazione da lui presieduta per la sollecitudine con cui egli guarda alla causa e per lo slancio pastorale profuso.

«Le cause – ha sottolineato il Rettore della Pontificia Università Lateranense – non sono momenti burocratici, ma occasioni vive di promozione della santità». È ha ricordato la concomitanza provvidenziale di questo giorno di consegna (il 17 ottobre ricorre anche il centenario della nascita di Albino Luciani) con il Sinodo dei vescovi in corso di svolgimento.

«Sono convinto – ha detto il presule – che Giovanni Paolo I possa essere un modello di Nuova Evangelizzazione per la trasmissione della fede, proprio per la sua straordinaria capacità di comunicazione con i fedeli. Per questo sono contento che la sua figura sia stata presentata oggi all’assemblea sinodale». Infine il vescovo ha condiviso il perché della beatitudine o santificazione di Giovanni Paolo I: «Perché – ha spiegato – egli è un modello di buon pastore che dà la vita per il suo gregge».

FONTE: ZENIT.org

«Solo Luca è con me»





Luca viene onorato da Paolo come «collaboratore» (Fm 24) e «caro medico» (Col 4,14). Siro di origine, secondo Eusebio e Girolamo, di origine pagana, accompagna l'Apostolo nei suoi viaggi missionari e soprattutto durante l'arresto e la prima prigionia romana. Da Origene in poi, gli scrittori ecclesiastici — fra i quali san Girolamo — e gli studiosi di epoca più recente pensano che sia da identificare con il «fratello» di cui parla Paolo in 2 Cor 8,18, il quale «ha lode in tutte le Chiese a motivo del vangelo» e che è stato «designato dalle Chiese come nostro compagno». In qualsiasi caso questo ruolo fu da lui svolto perseverando nella travagliata vita apostolica di Paolo. In 2 Tm 4,11 si legge quella viva esclamazione dell'Apostolo, che si sente abbandonato da tutti: «solo Luca è con me».

testo: FONTE 
Immagine da Chiesa Cattolica