venerdì 24 agosto 2012

In pellegrinaggio ... (I)



La Madonna di Loreto e
i Ss. Romualdo, Benedetto, Agostino e
Giovanni Evangelista (XVII sec.)


EREMO DELLA VERNA – CHIUSI DELLA VERNA (AR)
Orario apertura:
08:00-20:30
Camere: 72 (singole, doppie e triple)
Tel. 0575 5341, 0575 534210, orario: 09 -17
Prezzi pensione completa anno 2011:
55 euro per un giorno
46 euro per permanenze di almeno 3 giorni
@ santuarioverna@gmail.com


CASCIA (dal 22 al 25 agosto)
Hotel delle Rose - Casa del Pellegrino
via Fasce 2 - 06043 Cascia (Perugia)
tel. +39 0743 76241 - fax + 39 0743 76240

1\2 pensione 70 euro
Pensione completa 80 euro
Camera singola

ORARI DI APERTURA DEL SANTUARIO SANTA RITA DA CASCIA
aprile-ottobre
VISITE AL MONASTERO
festivi:  8.00;  8.30;  9.00;  9.45;  10.30;  11.15;  12.00;  14.30;  15.30;  16.45;  17.30
feriali:  9.00;  10.15;  11.15;  14.30;  15.30;  16.45;  17.30
VISITE ALLA BASILICA
festivi: dalle 6.30 alle 20.00

NORCIA
Casa Religiosa San Benedetto
Norcia, Via delle Vergini, 13 – Tel. e Fax 0743.828208

Il nucleo storico di Norcia è raccolto entro una cinta muraria del XIII secolo dalla singolare forma a cuore. Lungo il perimetro sono visibili le otto antiche porte della cittadina, che hanno conservato il nome e le caratteristiche di un tempo, ed i torrioni medioevali.

Entrando da Porta Romana, percorrendo l'ottocentesco Corso Sertorio si arriva nella piazza principale, naturalmente dedicata a San Benedetto. Qui - intorno alla statua in onore del figlio più illustre di Norcia (1880, opera di Giuseppe Prinzi) - si affacciano i più importanti edifici della cittadina. Il Palazzo Comunale, costruito nel sec. XIII, fu restaurato in varie epoche a causa dei frequenti terremoti. Del sec. XIII rimane il portico con colonne basse e tozze, mentre la parte superiore ha acquistato l'aspetto attuale dopo il terremoto del 1859.

Sul lato destro del Palazzo Comunale vi è la Basilica di S. Benedetto. Presenta una facciata a capanna della fine del sec. XIV in stile gotico con un bel portale a fasci di colonnine, e sorge sopra i ruderi di un edificio romano del I-II sec. d.C. identificato, secondo la tradizione, come la casa natale del santo.

La Basilica apre ogni giorno alle 8,20 e chiude alle 20,15. La Basilica rimane chiusa il martedì pomeriggio per pulizie solitamente dalle 15,00 alle 18,00.

L'interno, a croce latina, ha subito varie modifiche nel corso dei secoli, e non segue uno stile ben preciso: elementi romanici, gotici e barocchi si mescolano tra loro. A metà della navata, attraverso due scalette laterali, si entra nella cripta, dove si possono vedere i resti delle fondazioni del palazzo del I-II secolo d.C. Alla fiancata destra della chiesa è stato addossato verso il 1570 il Portico delle Misure, con lo scopo di creare una sorta di mercato coperto dei cereali.

La rocca che occupa l'intero lato occidentale della piazza, chiamata Castellina, era una residenza fortificata ad uso dei governatori apostolici. A partire dal 1569 vi si stabilirono prefetti nominati da Roma con giurisdizione su un vasto territorio detto Prefettura della Montagna. Il progetto dell'edificio, iniziato nel 1554, è del Vignola. Splendidi il portale, il cortile, la scalinata d'accesso al piano superiore. Oggi la Castellina è sede del Museo Civico e Diocesano.

Leggermente defilata rispetto alla piazza, la Concattedrale di Santa Maria Argentea ha origini molto antiche. Al tempo dell'impero romano, sull'area ora occupata dalla Castellina sorgeva un tempio dedicato alla Dea Fortuna Argentea, che nel III sec. d.C. fu convertito al culto cristiano. I resti dell'antica pieve si possono vedere tuttora nei sotterranei della Castellina. L'attuale chiesa fu costruita tra il 1556-1570 in stile rinascimentale,con grandi arconi in pietra e cappelle gentilizie. Presenta una semplice facciata a capanna in pietra bianca e un elegante portale con imposte lignee del 1576. Il portale laterale è di fattezze gotiche (fine sec. XIV) e proviene dalla demolita pieve. Danneggiata da eventi sismici, fu restaurata in stile neoclassico nel XVIII sec. L'interno conserva numerose opere d'arte come il crocifisso ligneo di Giovanni Tedesco del 1494, una tela di Giuseppe Paladini (1756) e, nella cappella della Misericordia, il sontuoso altare di Francesco Duquesnoy (1640) e un pregevole affresco cinquecentesco con l'immagine della Madonna col Bambino e i Santi Benedetto e Scolastica. Nella cattedrale è sepolto il “corpo santo” di San Benedetto martire.

In piazza Garibaldi, la ex-chiesa di San Francesco, è uno dei più significativi esempi d'arte gotica della zona, con apprezzabili affreschi interni del XV e XVI sec. La chiesa, duramente colpita dal terremoto del 1859, è il risultato della ricostruzione portata a termine dai francescani verso il 1385, anno in cui si stava lavorando al rosone della facciata. Il complesso di San Francesco oggi ospita l'auditorium, la biblioteca e l'archivio storico comunale.

Risalendo verso la parte più alta del borgo, lungo via Anicia si trova la chiesa di S. Agostino. Conserva al suo interno altari barocchi in legno, una cantoria in noce del sec. XVII e interessanti affreschi votivi nella controfacciata (sec. XIV-XVI) e nelle pareti laterali (sec. XVI-XVII).

Poco distante da via Anicia, in via Umberto si può ammirare un'interessante edicola votiva: il Tempietto. è un piccolo monumento romanico-gotico del 1354.  Opera di un artista locale, Vanni della Tuccia, è l'edificio storico meglio conservato e più originale di Norcia.

Nel rione di Capolaterra, le cui casupole dalla candida facciata sono oggi quasi tutte restaurate,  in piazza Palatina è da visitare l'oratorio di S. Agostinuccio con il magnifico soffitto ligneo dorato e dipinto e sedili in noce del XVII secolo.

Camminando per le vie di Norcia si notano numerosi palazzi gentilizi, costruiti dalle famiglie più facoltose, con interessanti elementi architettonici e capolavori d'artigianato che decorano portali, balconi e finestre.

 A differenza che in altre città dell'Umbria, nell'edilizia civile non predomina la pietra medievale ma l'intonaco e una commistione di stili che si spiega con le vicende sismiche che hanno cambiato più volte il l'aspetto di Norcia.

Splendidi sono i balconi settecenteschi in ferro battuto (palazzi Cipriani e Accica), i portali bugnati (palazzi Passerini, Coalizzi, Seneca), le scalinate interne e i saloni.

Piedivalle
L'abbazia di Sant'Eutizio è uno dei complessi monastici più antichi in Italia. Situato nella Valcastoriana nei pressi di Piedivalle, nel comune di Preci, questo complesso è ritenuto uno dei luoghi più importanti per il monachesimo occidentale. Diverse personalità spirituali sono state legate a questo luogo, tra cui San Benedetto e San Francesco.
Questa comunità abbaziale fu fondata originariamente da Santo Spes, Sant'Eutizio e San Fiorenzo. Santo Spes fu il maestro di San Benedetto da Norcia, di Sant’Eutizio e di San Fiorenzo, e nel 470 fondò il monastero, in cui visse per quarant’anni convivendo con la sua cecità.

S. Anatolia di Narco
Sant’Anatolia di Narco è un antico borgo che sorge sulle sponde del fiume Nera, cinto da mura trecentesche e dominato da due torrioni del quattrocento.

Chiesa di San Felice di Narco
E' tradizione che fin dall'Alto Medio sarebbe esistito un cenobio fondato da San Mauro di Siria, padre di San Felice, di cui peraltro non restano tracce. Fu, in seguito, centro religioso di notevole importanza (diventò infatti priorale e collegiata) come è dimostrato, oltre che dal pregio dell'edificio, da due volumi  manoscritti e miniati del sec. XII con leggende di Santi venerati a Spoleto, provenienti da questa chiesa ed oggi conservati nella biblioteca capitolare di Spoleto. La Chiesa attuale fu costruita all'incirca nel 1190.
La facciata costituisce uno degli esempi migliori dell'architettura romanica spoletina. Fra i più interessanti esempi della scultura romanica umbra sono il rosone con i simboli evangelici, i rilievi sottostanti che raffigurano due storie di S. Felice (uccisione del drago, resurrezione del figlio della vedova) e l'Agnus Dei nel Timpano. L'interno e a una sola navata con presbiterio sopraelevato, delimitato da plutei cosmateschi, e cripta in cui si conserva il sarcofago che la tradizione attribuisce al santo titolare.

La chiesa parrocchiale di Sant'Anatolia contiene pregevoli affreschi del XIV secolo. Di grande interesse artistico è anche l'oratorio di Santa Maria delle Grazie in stile rinascimentale,

VISSO (MC)
Il Santuario di Macereto è un complesso religioso che si trova nel territorio comunale di Visso, nei Monti Sibillini, ad un'altezza di circa 1000 metri s.l.m. È situato nell'omonimo altopiano, nei cui pressi sorgeva un tempo il castello dei conti di Fiastra. Si tratta della maggiore espressione dell'Architettura rinascimentale del '500 nelle Marche.

Vuole la tradizione che il 12 agosto 1359, nel trasportare una statua lignea della Madonna con Bambino da Loreto al Regno di Napoli, i muli facenti parte della carovana si fermarono in ginocchio sul sito attualmente occupato dal santuario, e da lì non vollero più ripartire, nonostante i calci e le frustate. I popolani accorsi in aiuto videro nell'accaduto un segno divino, e pretesero che la statua rimanesse lì, così nel giro di pochi anni venne costruita sul luogo una primitiva chiesetta dedicata alla Madonna.

Nel secondo '400 la statua originale venne sostituita da un'altra, attualmente conservata nel Museo pinacoteca di Visso.