lunedì 21 maggio 2012

SANTITA' NETINA





San (Beato) Guglielmo di Noto eremita
Noto (Siracusa), c.a. 1309 - Scicli (Ragusa), 4 aprile 1404

Martirologio Romano, 4 aprile: A Scicli in Sicilia, beato Guglielmo Cuffitelli, eremita, che, abbandonata la passione per la caccia, visse per cinquantasette anni in solitudine e in povertà.






Beato Antonio di Noto (o l’Etiope o de Categerò)
Barce di Cirene, Libia, 1490 ca. - 14 marzo 1550

Il Beato Antonio nasce a Barce di Cirene (Libia) verso il 1490, figlio di genitori maomettani che lo educano alla legge coranica. Le Galee della Sicilia lo prendono prigioniero, lo sbarcano a Siracusa a terra insieme al bottino e lo espongono al bando al migliore offerente come schiavo. Viene acquistato da un massaro di Avola che lo occupa nell'ufficio del pastore e gli affida il suo gregge di pecore e di capre. li buon massaro avolese cerca di iniziare il giovane al cristianesimo, e catechizzandolo mette a fuoco particolarmente il dramma d'amore e della passione di Gesù. Antonio affascinato chiede il sacramento del Santo Battesimo scegliendo per sé il nome del famoso santo di Padova. Da quel giorno in poi si impegnerà a mettere in pratica quanto avrà ascoltato dalla parola di Dio così da volere servire il Signore ed essergli grato. Ad Avola Antica frequenta la chiesa di Santa Venera, dove si confessa e si comunica ed alimenta la lampada votiva all'altare dell'apostolo S. Giacomo. Questo per i 38 anni di permanenza in territorio Avolese. Nel frattempo il massaro che lo aveva acquistato dà in matrimonio due nipoti con dei netini donando loro il gregge e lo schiavo libico. Da allora Antonio va a Noto. I nuovi padroni però considerano le qualità soprannaturali e i miracoli del nuovo schiavo, lo rendono libero. Antonio rimarrà con loro altri quattro anni. Licenziatosi da loro, Antonio si offre a servire i carcerati ed i malati, poi sceglie la vita eremitica, come terziario francescano, ai Pizzoni di San Corrado Fuori le Mura. Periodicamente si reca a Noto per accostarsi ai sacramenti e raccogliere elemosine per i poveri. Consumato dall'ascesi eremitica, dagli anni e dalla malattia rende l'anima a Dio il 14 marzo 1550. Viene seppellito nella chiesa francescana di Santa Maria del Gesù a Noto che diviene meta di pellegrinaggi e di grazie. Nel 1611 viene data licenza di divulgare l'immagine con aureola di beato. La diocesi di Noto venera il beato Antonio il 14 marzo.
Il 14 marzo 2012 è stata inaugurata ad Avola antica una statua in bronzo del Beato Antonio Etiope. Il suo culto è molto vivo in Brasile, mentre nel Netino è stato riscoperto grazie alle ricerche di Monsignor Guastella nel 1992, che lo ha proposto come patrono della Caritas della Diocesi di Noto.
Nel calendario francescano è venerato il 23 agosto. Le sue sante reliquie sono venerate nella Chiesa S.M. di Gesù in Noto.




Beato Domenico Maltese di Noto (m. 1451)
Francescano nato a Malta e morto in concetto di santità a Noto (SR) nel 1451. Le sue sante reliquie sono custodite nella Chiesa S.M. di Gesù in Noto.







San (Beato) Corrado Confalonieri da Piacenza
eremita, terziario francescano

Piacenza, ca. 1290 - Noto, Siracusa, 19 febbraio 1351

Martirologio Romano, 19 febbraio: A Noto in Sicilia, beato Corrado Confalonieri da Piacenza, eremita del Terz’Ordine di San Francesco, che, messi da parte gli svaghi mondani, praticò per circa quarant’anni un severissimo tenore di vita nell’orazione continua e nella penitenza.




un santo disoccupato...



Ci sono molti santi veneratissimi in tutta Italia, ma S. Pietro Parenzo podestà e martire è uno di quelli poco venerati a causa della stretta circoscrizione del culto: Orvieto e la parrocchia a lui dedicata.

Un santo "disoccupato" alla cui intercessione affidiamo la Chiesa del XXI secolo e l'Italia.



San Pietro Parenzo Martire
patrono di Sferracavallo di Orvieto

O Padre, che hai associato San Pietro Parenzo
alla passione del tuo Figlio,
concedi anche a noi di venire a te
sulle orme dei testimoni della fede,
per avere parte con loro alla gioia eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.

(Comune dei Martiri, Mess. Rom.)



SANTO ROSARIO CON I SANTI MARTIRI MESSICANI






Contempliamo il 1 mistero luminoso: il Battesimo di Gesù di Giordano

San Matteo Correa Magallanes.
Lo tennero in carcere alcuni giorni a Fresnillo, Zacatecas, quindi venne condotto a Durango. Il generale gli chiese di confessare alcuni prigionieri, e di riferire poi ciò che aveva appreso in confessione, altrimenti lo avrebbe ucciso. Il Signor Parroco Correa rispose con dignità: "Lei può farlo, ma non sa che un sacerdote deve saper conservare il segreto della confessione. Sono disposto a morire". Fu fucilato in un campo, nei dintorni della città di Durango, il 6 febbraio 1927 e così quel parroco mite e pronto al sacrificio iniziò la sua vera vita.

Chiediamo al Signore la fedeltà alla vita sacramentale, soprattutto alla Comunione e alla Confessione

Contempliamo il 2 mistero gioioso: la Visita di Maria a Elisabetta

San Michele De La Mora.
Di fronte alle pressioni del governo militare preferì andare via dalla città. Per la strada fu arrestato e condotto di fronte al generale, che lo condannò alla fucilazione. Camminò in silenzio fino al luogo indicatogli e, come proclama della sua fede e del suo amore a Maria Santissima, tirò fuori il suo rosario, iniziò a pregare, e con questo in mano, cadde ucciso dai proiettili. Era mezzogiorno del 7 agosto 1927.

Chiediamo al Signore il desiderio della preghiera, essa ci sia di conforto e di sostegno nella difficoltà della vita.

Contempliamo il 3 mistero luminoso: l’annuncio del Regno dei Cieli

San Toribio Romo Gonzalez.
In occasione di una Prima Comunione, tenendo l'Ostia Sacra nelle sue mani disse: "Signore, accetteresti il mio sangue che ti offro per la pace della chiesa?". Mentre si trovava ad "Agua caliente", luogo vicino a Tequila, che serviva come rifugio e centro del suo apostolato, volle aggiornare i registri parrocchiali. Lavorò tutto il giorno del venerdì ed anche la notte. Alle cinque della mattina del sabato 25 febbraio 1928, volle celebrare 1'Eucarestia ma, sentendosi molto stanco e con sonno, preferì dormire un po' per celebrare meglio. Si era appena addormentato quando un gruppo di contadini e soldati entrarono nella stanza e uno di questi lo indicò dicendo: "Quello è il sacerdote, uccidetelo", il Padre Toribio si svegliò impaurito, si sollevò e lo colpirono. Ferito e vacillante camminò un po’, ma una nuova scarica, alle spalle gli tolse la vita ed il suo sangue generoso tinse di rosso la terra di questa zona di Jalisco.

Chiediamo al Signore che la nostra vita sia segno del Regno dei Cieli e offerta di pace e unità per gli uomini.

Contempliamo il 4 mistero glorioso: Maria Assunta in Cielo

San Cristoforo Magallanes.
Di fronte al carnefice ebbe la forza di confortare il suo ministro e compagno di martirio, Padre Agustín Caloca, dicendogli: "Stai tranquillo, figliolo, solo un momento e poi il cielo". Poi, rivolgendosi alla truppa, esclamò: "Io muoio innocente e chiedo a Dio che il mio sangue serva per l'unione dei miei fratelli messicani".

Chiediamo al Signore che la grazia del desiderio del Cielo muova i nostra passi e le nostre fatiche e questo desiderio sia realizzazione del Regno dei Cieli.

Contempliamo il 5 mistero doloro: Gesù muore in croce

San Rodrigo Aguilar Aleman.
All`alba del 28 ottobre 1927 lo condussero sulla piazza di Ejutla. Agganciarono un cappio ad un grosso ramo di albero di mango e lo posero al collo del sacerdote. Poi vollero provare la sua forza e con arroganza gli chiesero: "Chi vive?". La valorosa risposta fu: "Cristo Re e la Santa Maria di Guadalupe!". Allora la corda venne tirata con forza ed il signor parroco Aguilar restò appeso. Si fece nuovamente scendere e di nuovo gli chiesero: "Chi vive?". E per la seconda volta, con voce sicura rispose: "Cristo Re e Santa Maria di Guadalupe!". Un nuovo identico supplizio e quindi, per la terza volta la stessa domanda: "Chi vive?". Il martire agonizzante, sussurrandole rispose: "Cristo Re e Santa Maria di Guadalupe!".

Chiediamo al Signore il dono della perseveranza e della fedeltà nella fede, sapendo che Cristo è sempre il nostro Re e Signore!


* * *

Santi Martiri Messicani (Cristoforo Magallanes Jara e 24 compagni)

21 maggio - Memoria Facoltativa

Messico, XX secolo


Martirologio Romano: Santi Cristoforo Magallanes, sacerdote, e compagni, martiri, che in varie regioni del Messico, perseguitati in odio alla fede cristiana e alla Chiesa cattolica, per aver professato Cristo Re ottennero la corona del martirio.