domenica 25 dicembre 2011

SANTO NATALE 2011

Dialogo con papa San Leone magno






Il nostro Salvatore, carissimi, oggi è nato: rallegriamoci! Così scrive in un suo discorso San Leone Magno.

È perché dobbiamo rallegrarci quest’anno o carissimo San Leone?
Il tuo nome farà pensare a qualcuno di noi al personaggio del GF12 … si perché solo costui ha un nome così buffo!
Ma perché gioire, dicevamo?
Questo Natale arriva come altri.. poi quest’anno è di domenica, per cui c’è un giorno di festa in meno!
Con le solite cose, i soliti slogan e i soliti programmi televisivi strappa lacrime e battenti cassa perché “a Natale si può”!
Un Natale che arriva dopo un misero anno….

Non c'è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita, una vita che distrugge la paura della morte e dona la gioia delle promesse eterne. Nessuno è escluso da questa felicità: la causa della gioia è comune a tutti perché il nostro Signore, vincitore del peccato e della morte, non avendo trovato nessuno libero dalla colpa, è venuto per la liberazione di tutti.

Ecco l’unica gioia che ogni Natale ci porta: un Dio che si fa vicino ed è venuto a liberarci dall’angoscia del male, ma la sua venuta non toglie il male, ma dona a noi la libertà dall’angoscia sul male perché Egli, il Dio Bambino che nasce a Natale prenderà su di se il peccato e la morte!

Esulti il santo, perché si avvicina al premio; gioisca il peccatore, perché gli è offerto il perdono; riprenda coraggio il pagano, perché è chiamato alla vita.

Chi sono io, chi sei tu, oggi a celebrare questa nascita? Un santo? Un peccatore? Un pagano?

Il Figlio di Dio infatti, giunta la pienezza dei tempi che l'impenetrabile disegno divino aveva disposto, volendo riconciliare con il suo Creatore la natura umana, l'assunse lui stesso in modo che il diavolo, apportatore della morte, fosse vinto da quella stessa natura che prima lui aveva reso schiava. Così alla nascita del Signore gli angeli cantano esultanti: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama» (Lc 2,14). Essi vedono che la celeste Gerusalemme è formata da tutti i popoli del mondo. Di questa opera ineffabile dell'amore divino, di cui tanto gioiscono gli angeli nella loro altezza, quanto non deve rallegrarsi l'umanità nella sua miseria!

Ecco la gioia di questa nascita: una nuova umanità! Che sogno! Quando guardo la TV o carissimo San Leone sogno sempre un mondo così! Ecco perché Dio si fa Figlio e venne ad abitare in mezzo a noi!

O carissimi, rendiamo grazie a Dio Padre per mezzo del suo Figlio nello Spirito Santo, perché nella infinita misericordia, con cui ci ha amati, ha avuto pietà di noi, e, mentre eravamo morti per i nostri peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo (cfr. Ef 2,5) perché fossimo in lui creatura nuova, nuova opera delle sue mani. Deponiamo dunque «l'uomo vecchio con la condotta di prima» (Ef 4,22) e, poiché siamo partecipi della generazione di Cristo, rinunziamo alle opere della carne. Riconosci, cristiano, la tua dignità e, reso partecipe della natura divina, non voler tornare all'abiezione di un tempo con una condotta indegna.

Come ci esorti carissimo San Leone!

Ricordati chi è il tuo Capo e di quale Corpo sei membro.
Ricordati che, strappato al potere delle tenebre, sei stato trasferito nella luce del Regno di Dio. Con il sacramento del battesimo sei diventato tempio dello Spirito Santo!

Non mettere in fuga un ospite così illustre con un comportamento riprovevole e non sottometterti di nuovo alla schiavitù del demonio. Ricorda che il prezzo pagato per il tuo riscatto è il sangue di Cristo.

Così anche noi con Zaccaria accogliamo colui che viene a visitarci e diciamo:

“Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge dall’alto,
per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra di morte,
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace”.
Amen.