mercoledì 2 novembre 2011

Omelia della COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI

 
 


 
2 novembre 2011
 
“Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno”. Così abbiamo ascoltato nel libro di Giobbe.
Il giorno della Commemorazione dei Defunti ci riporta alla memoria che la volontà di Dio in Cristo Gesù, la sua Incarnazione, la sua Passione e la sua Resurrezione, è volontà di salvezza eterna.

“chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”, dice il Vangelo di Giovanni.

Due prospettive: sperare che i nostri cari defunti sono nell’Eternità e far memoria che l’Eternità è anche per noi.
C’è però un tema da recuperare nella liturgia odierna: i Novissimi (Morte, Giudizio, Inferno e Paradiso - ai quali possiamo aggiungere il Purgatorio).
Dice il beato Giovanni Paolo II: «La dannazione rimane una reale possibilità, ma non ci è dato di conoscere, senza speciale rivelazione divina, e quali esseri umani vi siano effettivamente coinvolti». (Estate 1999).
Dobbiamo santificarci per non dannarci (lo dicevamo ieri! Il cristiano deve farsi santo!), ma la Chiesa, poi, da sempre ci educa ad offrire preghiere, sacrifici e olocausti per la salvezza eterna delle Anime.
L’olocausto gradito a Dio è la Santa Messa. Dice infatti il Canone Romano o Preghiera Eucaristica I:

“Accetta con benevolenza, o Signore,
l'offerta che ti presentiamo
noi tuoi ministri e tutta la tua famiglia:
disponi nella tua pace i nostri giorni,
salvaci dalla dannazione eterna,
e accoglici nel gregge degli eletti”

Il Sangue di Cristo lenisce e purifica le pene delle Anime del Purgatorio.
Le Anime del Purgatorio. La devozione alle Anime Purganti è da qualche anno caduta un po’ in oblio, eppure il bisogno di preghiere, che le anime del purgatorio hanno, è descritto in modo chiaro da tanti grandi santi:

San Roberto Bellarmino: "Dopo la morte sono rare le anime che vanno direttamente in Paradiso; la moltitudine delle altre che muoiono in grazia di Dio debbono essere purificate dalle pene acerbissime del Purgatorio".

San Tommaso d’Aquino: "Ogni minima pena del Purgatorio è più grave della massima pena del mondo. Tanto differisce la pena del fuoco del Purgatorio dal nostro fuoco, quanto il nostro fuoco differisce da quello dipinto".

Beato Angelo D’Acri: "Le anime del Purgatorio ti aiutano. La mia vocazione religiosa e sacerdotale è una grazia immensa che attribuisco alla mia quotidiana preghiera per le anime del Purgatorio, che ancora bambino imparai da mia madre".

Dobbiamo educare le nuove generazione a questa prassi religiosa. Ad una sana dottrina dell’Aldilà. Imperano in TV telefilm sul mistero della morte, delle anime dei defunti e sui Novissimi. Però sono forvianti. Per non parlare poi di pseudo rivelazioni private che circolano tra i fedeli.

Dobbiamo tornare ad una sana concezione dei defunti secondo la millenaria dottrina della Chiesa. Educare le nuove generazione alla carità della preghiera per i defunti, a custodire il senso della morte e dell’Aldilà, a partecipare alle Messe per i defunti e ai funerali.
A tal proposito due testimonianze:

Il B. Contardo Ferrini afferma: "Ogni giorno ascolto la S. Messa per le anime sante del Purgatorio: a questa pia consuetudine debbo tante grazie che continuamente ricevo per me e per i miei amici".

San Roberto Bellarmino: "È certo che nulla è più efficace per il suffragio e la liberazione delle anime dal fuoco del Purgatorio dell'offerta a Dio per loro del sacrificio della Messa".
C’è una antica giaculatoria che recita, all’incirca: “Anime sante, anime purganti pregate per me che io prego per voi”

A tal proposito afferma Santa Caterina da Bologna: "Quando voglio ottenere qualche grazia da Dio ricorro alle anime del Purgatorio e sento di essere esaudita per la loro intercessione".
"Non ho mai chiesto grazie alle anime purganti senza essere esaudita, anzi, quelle che non ho potuto ottenere dagli spiriti celesti l'ho ottenuto per intercessione delle anime del Purgatorio".

Oggi è il giorno in cui abbiamo in mente, più che altri giorni, ma avviene in ogni Messa, che la Chiesa militante, la Chiesa purgante e la Chiesa celeste si incontro intorno alla Messa eucaristica e nella comunione dei santi preghiamo per la salvezza eterna di ciascuno.

Padre! Compi la tua volontà: salvaci!


I Santi del Giorno, secondo il Calendario della Chiesa Ambrosiana di rito romano





2 novembre
COMMEMORAZIONE di TUTTI i FEDELI DEFUNTI

Anche quando il 2 novembre è domenica, si celebra la Commemorazione di tutti i fedeli defunti.

Fino a quando il Signore Gesù verrà nella gloria, e distrutta la morte gli saranno sottomesse tutte le cose, alcuni suoi discepoli sono pellegrini sulla terra, altri che sono passati da questa vita stanno purificandosi, altri infine godono della gloria contemplando Dio. Tutti però comunichiamo nella stessa carità di Dio. L’unione quindi di coloro che sono in cammino con i fratelli morti non è minimamente spezzata, anzi è conservata dalla comunione dei beni spirituali (cfr Conc. Vat. II, Costituzione dommatica sulla Chiesa, «Lumen gentium», 49). La Chiesa fin dai primi tempi ha coltivato con grande pietà la memoria dei defunti e ha offerto per loro i suoi suffragi (ibidem, 50). Nei riti funebri la Chiesa celebra con fede il mistero pasquale, nella certezza che quanti sono diventati con il Battesimo membri del Cristo crocifisso e risorto, attraverso la morte, passano con lui alla vita senza fine. (Cfr Rito delle esequie, 1). Si iniziò a celebrare la Commemorazione di tutti i fedeli defunti, anche a Roma, dal sec. XIV.

(dal PROPRIO DEI SANTI della Chiesa di Milano secondo il rito romano)

Martirologio Romano, 2 novembre: Commemorazione di tutti i fedeli defunti, nella quale la santa Madre Chiesa, già sollecita nel celebrare con le dovute lodi tutti i suoi figli che si allietano in cielo, si dà cura di intercedere presso Dio per le anime di tutti coloro che ci hanno preceduti nel segno della fede e si sono addormentati nella speranza della resurrezione e per tutti coloro di cui, dall’inizio del mondo, solo Dio ha conosciuto la fede, perché purificati da ogni macchia di peccato, entrati nella comunione della vita celeste, godano della visione della beatitudine eterna.