venerdì 21 ottobre 2011

Noi cresciamo....


i cuccioli di Petronilla


Due maschietti neri:
Eleuterio Angelo
Elia Angelo


Un maschietto crema
Giovanni J. Angelo

La femminuccia crema
Panacea J. Guadalupe Angela

San Gaspare del Bufalo, sacerdote





Con la bolla "Quod hoc ineunte speculo" Papa Leone XII (1823-1829) il 24 maggio 1824 indisse quello che passerà alla storia come l'unico Giubileo del XIX secolo. Il vescovo di Gaeta Mons. Francesco Saverio Buonuomo (1818 - 1827) invitò subito a Gaeta il più noto missionario apostolico del momento, Gaspare del Bufalo.

Gli incontri di evangelizzazione in preparazione del Giubileo cominciarono il 5 giugno 1824 quando San Gaspare e il gruppo di predicatori al suo seguito furono accolti dal vescovo di Gaeta e dalle confraternite laicali nel quartiere Porto Salvo. Le predicazioni si svolsero nelle parrocchie di San Cosma e Damiano, San Giacomo e nella Cattedrale. Da alcuni documenti si evince come taluni interventi dovettero essere realizzati nelle piazze in quanto le chiese erano troppo piccole per contenere tutti i fedeli accorsi per l'occasione.

Il Santo di Roma fondò in Gaeta la Confraternita del Preziosissimo Sangue con sede nella chiesa del Rosario e vi donò il Crocefisso utilizzato per la missione: la scultura è oggi esposta nella chiesa di via Aragonese sull'altare laterale sinistro. La missione evangelizzatrice nella città di Gaeta durò diversi giorni e proseguì poi nel territorio della diocesi: Itri e la Civita, Vallecorsa e Ponza. Nel corso della missione gaetana Gaspare del Bufalo intervenne con successo contro la carboneria: tradizionalmente i carbonari in Gaeta avevano una "vendita" nell'attuale via Annunziata nel retrobottega della farmacia Porcellani e nell'Archivio dell'Arcidiocesi risultano documenti in merito ad alcuni sacerdoti carbonari.

Successivamente anche il vescovo Luigi Maria Parisio (1827-1854) chiamò per alcune missioni in Gaeta Gaspare del Bufalo. Nel giugno 1829 il sacerdote e i suoi compagni fecero ritorno in città dove tennero celebrazioni religiose in diversi quartieri di Gaeta, in particolare dal diario di Giovanni Merlini si ricorda la grandiosa celebrazione officiata nella chiesa della SS. Annunziata e nell'attuale piazza.

Della missione in Gaeta del 1829 resta la testimonianza della croce utilizzata per la missione con l'iscrizione che ricorda l'evento. Alla croce lignea, conservata nella chiesa dell'ulivo o della Natività, venne applicata successivamente, una reliquia del santo: un piccolo brano di tessuto dell'abbigliamento di Gaspare del Bufalo con tanto di descrizione (1855).




Nato a Roma il 6 gennaio 1786 da Antonio ed Annunziata Quartieroni, fin dai primi anni si fece notare per una vita dedita alla preghiera e alla penitenza.

Completati gli studi presso il Collegio Romano, nel 1798 indossò l'abito talare e si diede ad organizzare opere di assistenza spirituale e materiale a favore dei bisognosi.
Si deve a lui la rinascita dell'Opera di S. Galla, della quale fu eletto direttore nel 1806.
Ordinato sacerdote il 31 luglio 1808, intensificò l'apostolato fra le classi popolari fondando il primo oratorio in S. Maria in Pincis e specializzandosi nella evangelizzazione dei "barozzari", carrettieri e contadini della campagna romana, che avevano i loro depositi di fieno nel Foro Romano, chiamato allora Campo Vaccino.

Per la Chiesa, intanto, correvano tempi duri: nella notte dal 5 al 6 luglio 1809 Pio VII fu fatto prigioniero e deportato.
Il 13 giugno 1810 Gaspare rifiutò il giuramento di fedeltà a Napoleone e venne condannato all'esilio e poi al carcere, che sostenne con animo sereno per quattro anni.
Tornato a Roma nei primi mesi del 1814, dopo la caduta di Napoleone, mise le sue forze e la sua vita al servizio del papa.
Pio VII gli diede l'ordine di dedicarsi alle missioni popolari per la restaurazione religiosa e morale.
Quale mezzo efficacissimo per promuovere la conversione dei peccatori, per debellare lo spirito di empietà e di irreligione, scelse la devozione al Sangue Preziosissimo di Gesú e ne divenne ardentissimo apostolo.

Il 15 agosto 1815 fondò la Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, a cui si iscrissero uomini di grande santità, come il ven. servo di Dio d. Giovanni Merlini, Giovanni Mastai Ferretti, il futuro Pio IX.

Nel 1834, inoltre diede inizio all'Istituto delle Suore Adoratrici del Preziosissimo Sangue, coadiuvato dalla beata Maria De Mattias, che egli stesso aveva chiamato a tale missione.

Sostenne con straordinario coraggio la lotta accanita che gli mossero le società segrete, in particolare la massoneria.
Ma nonostante le loro minacce e gli attentati alla sua stessa vita, non cessò mai di predicare apertamente contro tali sette, fucine di rabbioso laicismo ateo; convertí intere logge massoniche e non si stancò di mettere in guardia il popolo contro la loro propaganda satanica.
Ma un'altra piaga vessava lo Stato Pontificio, come, del resto, anche altre regioni: il brigantaggio.


Nella Chiesa della Congregazione ad Albano Laziale, la prima cappella, a sinistra, entrando, è dedicata a San Gaspare del Bufalo. In questo luogo, tra la balaustra e l'altare fu sepolto il Santo dopo la sua morte, avvenuta a Roma il 28 dicembre 1837. Sotto l'altare, dietro un'artistica grata, è collocata l'Urna che contiene parte del corpo di S. Gaspare.
La cappella fu decorata dal Cisterna in occasione della beatificazione avvenuta nel 1904 ad opera del Papa San Pio X. Sull'altare campeggia luminosa la figura del Santo dipinta da Giovanni Gagliardi. I due angeli in bronzo, ai lati dell'altare, sono opera dello scultore G. Roscioli.



Altra parte delle reliquie del santo sono a Roma nella chiesa di S. Maria in Trivio (zona Fontana di Trevi).

San Gaspare è patrono della città di Sonnino (LT), patria del Brigantaggio, che Gaspare salvò dalla completa distruzione.

Nella bella cittadina di S. Marco D'Alunzio (ME), a causa di un grazie di conversione e di un culto popolarmente diffuso, da pochi anni si celebra la novena e la messa, con processione, il 21 ottobre.

Al Santo sono state dedicate in Italia due parrocchie, una a Roma ed una ad Ancona:

Parrocchia S. Gaspare del Bufalo
Via Brecce Bianche, 60131 Ancona (AN)

Parrocchia S. Gaspare del Bufalo
Via Borgo Velino, 1, 00179 Roma



Una curiosa coincidenza nella vita di San Gaspore: nasce il giorno dell'Epifania e muore il giorno dei Santi Innocenti, due date che a loro volta sono legate nella vicenda evangelica.

«Quando san Gaspare del Bufalo fondò la vostra Congregazione nel 1815, il mio predecessore Pio VII gli chiese di andare laddove nessun altro sarebbe andato... per esempio gli chiese di inviare missionari a evangelizzare i "banditi" che a quel tempo imperversavano così tanto nella zona fra Roma e Napoli. Fiducioso nel fatto che la richiesta del Papa fosse un ordine di Cristo, il vostro Fondatore non esitò ad obbedire, anche se il risultato fu che molti lo accusarono di essere troppo innovatore. Gettando le sue reti nelle acque profonde e pericolose, fece una pesca sorprendente»