sabato 27 novembre 2010

Milano e San Carlo Borromeo a 400 anni dalla canonizzazione





L'arca con il corpo del santo rimarrà esposta in Duomo fino al 31 luglio presso l'altare di San Giovanni Bono.

«Santi per vocazione sull’esempio di san Carlo Borromeo», è l’invito che quest’anno l’Arcivescovo di Milano rivolge a tutti i fedeli della Diocesi come percorso pastorale per l’anno 2010-11. La lettera pastorale prende spunto dall’anniversario dei 400 anni della canonizzazione di san Carlo, avvenuta l’1 novembre 1610. E nella ricorrenza dei 400 anni l’urna del santo resterà esposta nel Duomo fino al 31 luglio per la venerazione e la devozione da parte dei fedeli.

È stato lo stesso Cardinale Tettamanzi, terminata la liturgia eucaristica in onore della solennità di tutti i santi, a portarsi per primo in processione davanti all’altare di San Giovanni Bono per lo scoprimento della teca, che consentirà, come ha ricordato il cardinale stesso ai tanti fedeli, di «avvicinarsi al Santo Patrono», i cui resti fino a questo momento erano custoditi nello Scurolo, dove ritorneranno il prossimo luglio.

L’urna di san Carlo, unico vescovo santo dell’epoca moderna, sta tra le statue dei due vescovi beati, Andrea Carlo Ferrari e Ildefonso Schuster, quest’ultimo legato al Borromeo dal “filo rosso” dell’aver custodito Milano in un momento di difficoltà e di non averla abbandonata. San Carlo stette qui durante la peste, il cardinale Schuster la salvò da una prevedibile distruzione totale durante la seconda guerra mondiale.

Intanto, una lunga fila di persone, tra cui fedeli della Diocesi e tanti altri provenienti da molte parti della Lombardia e delle regioni vicine, hanno raggiunto in questi primi giorni di novembre la città di Milano per recarsi in Duomo a venerare l’urna del santo.
Fonte: Città Nuova, 05-11-2010  di Silvano Gianti